Parte dagli artigiani erbesi del comparto benessere (parrucchieri, estetisti) la protesta che ha avuto il suo esordio in questi giorni. Cartelli con l’hashtag #iononcisto affissi sulle vetrine di tanti parrucchieri e commercianti che lamentano il fatto di essere stati particolarmente penalizzati dalle nuove disposizioni inerenti la fase2, quella della timida riapertura.

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“Da anni”, sostengono i promotori dell’iniziativa, “la normativa impone la sanificazione degli strumenti e l’uso dei guanti. Nel nostro settore è ampiamente diffusa la pratica dell’appuntamento. Prima di tutto viene la salute, su questo nessuno obbietta ma se venissero date delle disposizioni certe, sulle distanze, sulle eventuali protezioni alla cassa noi potremmo tranquillamente lavorare. Così invece sembra quasi che siano le nostre le attività quelle a più vasto rischio di trasmissione del contagio”

L’iniziativa dei parrucchieri è stata ripresa da alcuni commercianti della città i quali, per mezzo del portavoce cittadino Michele Riva, sostengono che finché non ci sarà un vaccino dobbiamo imparare tutti a conviverci, ma sarebbe giusto dare un protocollo di sicurezza al quale tutti gli esercizi si devono attenere per la sicurezza loro di dipendenti e di clienti ma poi ripartire…

“Purtroppo ad oggi” sostiente Riva “il sostegno promesso non garantisce la possibilità di mantersi e di dare futuro alla proprie attività”.

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