I primi furono i francesi vestiti da puffi, poi gli inglesi che dissero di abituarsi alla perdita dei cari, poi gli americani che comunque usarono il virus come scusa per comprarsi altre armi, poi i tedeschi, gli spagnoli, gli svizzeri… gli austriaci decisero dunque di bloccare gli impianti sciistici, ma con fastidio. Infine arrivarono gli svedesi a dire che tutti stavano esagerando e che noi italiani, noi con i medici morti e gli infermieri dai volti segnati dalle mascherine, dai lutti e dai turni… noi chiusi in casa senza poter star vicino ai parenti, senza sapere se erano vivi o morti, senza poter fare un funerale, noi che inventavamo valvole da piazzare sulle maschere da snorkeling, noi che isolavamo per primi il virus, noi che progettavamo protocolli buoni per il mondo sulla pelle dei nostri nonni.. noi… non avevamo voglia di fare un cazzo. Bene, noi questa volta non dimenticheremo che ci avevate preso per il culo. Ma soprattutto non lo dimenticherete voi. Che tornerete a montarvi i mobili da soli, che vi laverete i piatti nei vostri pub e non mangerete più una pizza decente, voi che guiderete le vostre macchine alimentate a würstel e che nessuno comprerà più, voi che guarderete soli, vestiti di lana cotta, le vostre mucche come unica cosa bella del vostro Paese. Perché questo virus ucciderà molti italiani, ma se Dio (o chi per lui) vuole, quelli che resteranno in piedi forse finalmente formeranno una nazione orgogliosa e invincibile come meritano brindando col Prosecco. E al diavolo lo champagne.

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Notate bene, non è un discorso sovranista o razzista. Molto probabilmente non ne usciremo così, probabilmente, come sempre, dimenticheremo i torti subiti e correremo in soccorso anche di chi non ci ha aiutato. Gli italiani si incazzano, promettono vendetta, ma poi hanno il cuore talmente grande da aiutare tutti al costo di passar per imbecilli.

(L.N.)

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