Nelle settimane dell’emergenza i negozi di vicinato hanno ricoperto un ruolo fondamentale sia in termini di approvvigionamento che in termini di “presidio della socialità”. Abbiamo incontrato Mauro Longoni titolare di uno storico negozio di Erba nonchè presidente degli alimentaristi comaschi di Confcommercio.

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Ciao Mauro innanzi tutto come stai?

Sto benissimo contento e nello stesso tempo stanco un po’ stanco e anche preoccupato.

Ti posso chiedere perché?

Contento perché ho acquisito 30 nuovi clienti che non mi conoscevano e oltre ad apprezzare i miei prodotti hanno apprezzato la mia disponibilità, professionalità e penso cortesia.

Stanco perché sto lavorando in una situazione di emergenza dove tutto è più complicato, dove i rapporti con i fornitori per l’approvvigionamento della merce è difficile in quanto le grosse aziende alimentari preferiscono fornire la grande distribuzione è difficile poi anche la preparazione delle consegne a domicilio comporta un super lavoro.

Preoccupato, dalla situazione che stanno vivendo i miei colleghi di altre categorie merceologiche, mi immedesimo in loro che in questo periodo sono rimasti chiusi e tutto questo mi mette un po’ di tristezza.

Bravo Mauro che hai pensato anche ai tuoi colleghi

Il commercio per andare bene deve andare bene in tutte le sue forme.

E le consegne a domicilio mi racconti qualcosa?

Guarda, un’esperienza particolare perché mi ha dato l’opportunità di capire il ruolo che abbiamo come negozi di vicinato. Tanti mi hanno detto “adesso sei tu che vieni da noi ma appena si potrà saremo noi che verremo in negozio da te”. Molti e me l’hanno fatto capire si sono resi conto dell’importanza dei negozi come il mio, un negozio di una frazione dove trovi tutto e dove la gente è chiamata per nome e non sei considerato un numero.

Mi sembra che con queste parole vuoi trasmettere la differenza fra un Supermercato e un negozio di vicinato?

Ognuno può interpretare quello che ho detto come vuole.

L’Aneddoto più bello?

Ho fatto una consegna a Magreglio, tra l’altro a molti chilometri dal mio negozio a una signora anziana che da un po’ di tempo non vedeva la figlia, e come faccio di solito mi sono fermato a fare due chiacchiere. La cosa più bella è quando la signora mi ha detto che sarebbe stata contenta se fossi suo figlio… e per me è stata la soddisfazione più bella perché ho capito che il mio ruolo in questo periodo è un ruolo sociale molto importante, con la riscoperta del fatidico “ libretto “ dove segnare la spesa e pagare poi.

Non sei preoccupato se qualcuno non ti dovesse pagare?

Assolutamente no sono tutte persone che magari non potevano uscire a prelevare … noi negozianti di vicinato siamo anche questo una banca come ai vecchi tempi.

Come vedi il futuro?

Sono un alimentarista magari non sono neanche in grado di fare previsioni sento tante tante parole anche di persone che parlano a sproposito e visto che preferisco parlare quando sono sicuro di una cosa quello che penso per ora me lo tengo per me… ci sarà tempo per parlarne.

Ci siamo dati appuntamento per l’intervista di Domenica cosa fai oggi ?

Innanzi tutto mi sono alzato alle 11 ; ho recuperato un po’ visto che durante la settimana alle 4 di mattina sono già in negozio e non avevo neanche un minuto per darti retta, una cosa dimenticavo, volevo fare i complimenti a tutti i miei clienti per il rigore di come hanno rispettato le regole tutti con mascherina e guanti… ritornando ad oggi sto preparando le melanzane alla parmigiana ( mi sono avanzate le melanzane mica posso buttarle via ) e sto pensando a tutte le persone, visto che sono le 12,35, che si stanno apprestando a preparare il pranzo sapendo anche quello che mangeranno ma non perché sono un mago ma perché me lo hanno detto … il commerciante di vicinato è anche questo.

Ciao Mauro è stato un piacere fare una bella chiacchierata

Anche per me sperando che al più presto ritorni tutto alla normalità una normalità però diversa con un maggiore rispetto per le attività come le nostre che in un momento di tempesta sono riuscite ad approvvigionare le persone potando cibo ma anche regalando un sorriso, sicuramente apprezzato.

Uno slogan da proporre alla fine di tutto?

Adesso che li hai riscorperti, ricordati dei negozi di vicinato e non abbandonarli più

A cura di Carlo Tafuni, estratta da “Il Faro”

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