La penuria di frumento non deve spaventarci! Infatti non dimentichiamo una considerazione ormai confermata, da tempo, dai ricercatori della nutrizione: la farina fornisce essenzialmente un altissimo livello di carboidrati (cioè zuccheri, cioè tanta energia, tante calorie), ma fornisce pochissime vitamine e proteine. A mangiare sempre solo tanta pasta poco condita si ingrasserebbe ma non si assimilerebbero nutrienti necessari. Il corpo ne soffrirebbe nel tempo e apparirebbero malattie di tutti i tipi, primo fra tutti il diabete.

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Quindi proviamo ad adattarci alla situazione che ci viene imposta dalla  guerra. Non so se la farina sparirà del tutto, ma finché ne troviamo ancora sugli scaffali, possiamo già ridurre di metà la solita porzione. Per es, invece di 100 gr di pasta a porzione, ne possiamo cuocere 50 grammi. In contropartita aumentiamo di molto le verdure del condimento (per es zucchine saltate), e aggiungiamo proteine eventuali (formaggio, carne o pesce, o legumi). Basta fare la prova una volta per scoprirne la bontà! E garantisco che il sapore della pasta si sente, c’è tutto, e pure esaltato dal condimento che sostituisce una parte della pasta e porta molti più nutrienti. Non lo dico io. Lo dicono i dietologi!

Poi penso che per renderci autonomi dalle importazioni, ognuno dovrebbe coltivare qualcosa, nel proprio giardino, sui terrazzi, tutte le verdure che andrebbero a sostituire la pasta e il pane (per es, si possono fare lasagne con zucchine al posto della sfoglia di pasta. Sarebbe molto meglio per la salute. Ed esistono formule di béchamel senza farina).

Bisognerebbe incentivare la produzione bio, chilometro zero, preferendo i prodotti di stagione anche se d’inverno sono più limitati. E per chi non capisce e si lamenta dei prezzi del biologico, farei notare che una differenza di 3 euro in più al chilo, corrisponde a solo 30 centesimi l’etto! Nessuno batte ciglio per il prezzo della brioche mattutina al bar che non dà nessun sano nutrimento,  e poi tentenna se acquistare gli zucchini coltivati senza pesticidi perché sono a 4 euro al chilo. Cioè 0,40 euro all’etto!  3 etti di zucchini sani contro una brioche, “cornetto” o “croissant” che dir si voglia.

Esistono già, nei dintorni di Erba, delle realtà di cooperative che coltivano in modo biologico. Io ne conosco almeno tre. Lascio la redazione del Dieci fare una ricerca in tal senso. Sono giovani intraprendenti che credono nella terra e nella possibilità di coltivare in modo salubre. Con tenacia e sacrificio ricalcano il lavoro dei nostri contadini del passato. Ecco, penso che i loro prodotti potranno essere la nostra salvezza in caso di guerra! Da quando li ho scoperti mangio più volentieri verdure crude, ben lavate, sapendo che nessuno ci ha spruzzato sopra dei pesticidi come fanno per le verdure che devono affrontare trasporti da lontano e magazzinaggio. I Francesi hanno superato le penuria alimentari durante la guerra grazie ai topinambour che ora vanno molto di moda (non fanno alzare la glicemia). Se devo risparmiare, lo farò in altri campi.

Per riassumere, il mio invito è di ridurre il consumo di farinacei e amido, e cerchiamo le alternative che abbiamo sotto mano. Senza spaventarci. Nel nostro piccolo investiamo in indumenti di lana, per poter abbassare al massimo il riscaldamento in casa il prossimo inverno. La generazione che ha vissuto la penuria di petrolio negli anni 70 ne sa qualcosa!

Queste sono le mie considerazioni. Forse sbagli.

Grazie per l’attenzione e complimenti al Dieci per il suo lavoro.

Lettera firmata

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